Bonding neonatale: cos'è e come funziona

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Il contatto con il proprio bambino si sa, è un aspetto importantissimo da promuovere nei primi mesi di vita e in realtà anche già da quando è in pancia. Oggi anche tantissime strutture ospedaliere seguono i neo genitori nelle prime ore di vita del bambino per mostrare questa pratica e favorirla come buona pratica anche quando si torna a casa, e anche molte aziende, come Inglesina, stanno supportando questa pratica. Le nostre esperte de La Casa del Bebé proprio con Inglesina hanno seguito un master in merito, per informare le future mamme che si affidano a noi al meglio.

Cosa significa bonding neonatale?

Il termine letteralmente indica l'attaccamento che si stabilisce tra il neonato e la mamma, inizialmente, ma è sempre più diffusa come pratica anche tra i papà.
Si comincia fin dai primi mesi di gravidanza, quando i futuri genitori, accarezzando il pancione o parlandogli cominciano a stabilire un rapporto con il piccolo che nel frattempo cresce.
Immediatamente dopo la nascita il neonato viene posizionato addosso alla mamma per stabilire il primo contatto. Studi del neonatologo Marshall H. Klaus o del pediatra  John H. Kennel hanno evidenziato che se l'attaccamento viene effettuato entro le 24 ore immediatamente successive il parto, si instaurerà tra bebè e mamma (e papà) un rapporto esclusivo.

Una volta che il neonato viene portato dalla mamma comincerà ben presto l'attaccamento al seno, e questo momento così naturale e magico insieme al contatto pelle a pelle tra mamma e piccolo favoriranno un ottimo attaccamento.

Benefici del bonding neonatale

Ma a cosa serve il bonding? E quali benefici se ne traggono? I benefici sono tanti non solo il neonato ma anche per la mamma, soprattutto se guardiamo questa pratica nelle primissime ore di vita del piccolo.

Benefici per il neonato

Il neonato infatti a livello organico con il contatto pelle a pelle riuscirà a regolare la temperatura corporea e la frequenza cardiaca. In realtà per lui il suono del ritmo del cuore della mamma è estremamente familiare, avendolo sentito per tutto il periodo della gestazione. Anche per questo la pratica del contatto pelle a pelle tranquillizza tantissimo i bambini, anche nei momenti di pianto disperato.
In questo modo, proseguendo l'alto contatto anche nei mesi successivi, non solo instaurerete un rapporto intimo e unico con il vostro bebè ma saprà che può trovare in voi il suo porto sicuro.

Benefici per la mamma

Anche la mamma trae un beneficio dal contatto pelle a pelle, soprattutto se effettuato nei momenti immediatamente successivi il parto. Infatti il contatto con il piccolo induce il corpo della neomamma a produrre maggiore ossitocina, favorendo l'espulsione della placenta, le poppate che avverranno in tempi successivi e darà un senso di benessere dopo aver affrontato una delle prove più belle e faticose della vita.

Tecniche di bonding: come favorire il legame con il neonato

Se vi state preparando al parto e desiderate praticare il bonding neonatale fin da subito, chiedete alle ostetriche del vostro corso pre-parto se viene eseguito e supportato nella struttura in cui pensate di partorire. Questa pratica va eseguita a partire dai primi momenti di vita del piccolo e se volete potete proseguire nel corso dei mesi con la pratica dell'alto contatto. Ne beneficerà il piccolo e anche voi neomamme.